giovedì 26 settembre 2013

Momenti di (non) trascurabile felicità



Una volta Don Fabio disse che bisognerebbe imparare a vivere da straniero. Come i turisti che, uscendo dalla metro al Colosseo, rimangono stupiti di fronte al nostro caro vecchio anfiteatro Flavio mentre io supero un po' infastidito tutta questa gente imbambolata con il naso all'insù perché devo stare entro 5 minuti dall'altra parte di Roma. Avere la capacità di stupirsi delle cose di tutti i giorni, di quelle cose che inevitabilmente quando entrano nel quotidiano tendiamo a dare per scontate, diventano routine.
Da lunedì accompagno Samuele all'asilo e cerco di godermi questa novità fino in fondo. La sveglia, la colazione insieme, il risveglio degli altri due Doni della mia vita, i riti di vestizione, le prime chiacchierate insieme contando i negozi chiusi e quelli aperti tra le vie del Prenestino che inizia a carburare, le volate in passeggino tra i banchi del mercato di Villa Gordiani. La giornata cambia volto, perdo un sacco di tempo e incontro molto più traffico, ma ne vale assolutamente la pena.
Alla fine, sarà una banalità, è questo il bello di avere dei figli. Come diceva Neri Marcoré imitando Capezzone, "la giornata te s'apre come 'na cozza", ti si riempie di tanti piccoli cambiamenti da scoprire giorno per giorno, sempre diversi. Oggi è l'asilo, ieri era imparare a camminare, domani sarà la scuola. E tu sei lì ad osservarli e viverli assieme a loro in questo ruolo privilegiato, stancante e impegnativo quanto di pare (come tutte le cose belle), ma oggettivamente bellissimo.

ps: la foto è tratta dal film "Kramer contro Kramer"... ho sempre trovato bellissima la scena del tost alla francese e, in generale, il rapporto tra Ted e Billy.