domenica 30 marzo 2014

San Giuseppe educatore

Pubblichiamo il testo dell'udienza generale del 19 marzo tenuta da Papa Francesco in occasione della ricorrenza di San Giuseppe


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, 19 marzo, celebriamo la festa solenne di san Giuseppe, Sposo di Maria e Patrono della Chiesa universale. Dedichiamo dunque questa catechesi a lui, che merita tutta la nostra riconoscenza e la nostra devozione per come ha saputo custodire la Vergine Santa e il Figlio Gesù. L’essere custode è la caratteristica di Giuseppe: è la sua grande missione, essere custode.
Oggi vorrei riprendere il tema della custodia secondo una prospettiva particolare: la prospettivaeducativa. Guardiamo a Giuseppe come il modello dell’educatore, che custodisce e accompagna Gesù nel suo cammino di crescita «in sapienza, età e grazia», come dice il Vangelo. Lui non era il padre di Gesù: il padre di Gesù era Dio, ma lui faceva da papà a Gesù, faceva da padre a Gesù per farlo crescere. E come lo ha fatto crescere? In sapienza, età e grazia.
Partiamo dall’età, che è la dimensione più naturale, la crescita fisica e psicologica. Giuseppe, insieme con Maria, si è preso cura di Gesù anzitutto da questo punto di vista, cioè lo ha “allevato”, preoccupandosi che non gli mancasse il necessario per un sano sviluppo. Non dimentichiamo che la custodia premurosa della vita del Bambino ha comportato anche la fuga in Egitto, la dura esperienza di vivere come rifugiati – Giuseppe è stato un rifugiato, con Maria e Gesù – per scampare alla minaccia di Erode. Poi, una volta tornati in patria e stabilitisi a Nazareth, c’è tutto il lungo periodo della vita di Gesù nella sua famiglia. In quegli anni Giuseppe insegnò a Gesù anche il suo lavoro, e Gesù ha imparato a fare il falegname con suo padre Giuseppe. Così Giuseppe ha allevato Gesù.

mercoledì 19 marzo 2014

Viva i papà!

[...] Viva i papà! Viva i papà che fanno tardi, che sono in giro per lavoro; viva i papà che non mollano mai, e valgono più dell’oro. Viva i papà che insegnano ai figli ad andare in bicicletta; viva i papà che per i figli vorrebbero una vita perfetta. Viva i papà per come sono, per tutte le volte che hanno accettato le nostre scuse insegnandoci a crescere, insegnandoci il perdono. E viva in papà volati in cielo troppo presto, ma che guardano sempre giù. Viva i papà che restano nel cuore e non se ne vanno più.

 [giulianoguzzo.wordpress.com]