
E anche la celebrazione di quest'anno è venuta a confermare quanto vissuto allora.
Sì, la santità è a portata di mano!
Alla fine della messa, Enrico (marito di Chiara), Fra' Vito (il frate che li ha seguiti sin dal fidanzamento) e altri amici e parenti di Chiara ci hanno regalato le loro esperienze.
Una cosa che mi ha colpito in modo particolare è il fatto che Chiara riteneva che il periodo più brutto della sua vita non fosse stata quello della sua malattia e neanche quello della morte dei suoi figli, ma il periodo in cui - prima del matrimonio - non capiva quale fosse la volontà di Dio nella sua vita. La crisi con Enrico, i litigi, il non sapere se tagliare completamente con lui o se invece chiamarlo. Questo l'aveva fatta soffrire più dei dolori successivi, ai nostri occhi ben più grandi. Con la conferma avuta nel matrimonio che la sua vita era con Enrico, Chiara aveva risolto il problema maggiore. Se sei nella volontà di Dio, tutto è possibile, tutto si può fare, i passi che il Signore ti chiede di fare sono su un terreno solido e non scivoloso, sono passi fatti nella certezza che ti porteranno a Lui. Così la santità per Chiara non è stata un metà raggiunta grazie a doti eccezionali che precluderebbero questa possibilità a tutti noi. No, la santità è qualcosa che Chiara ha raggiunto attraverso quelli che lei chiamava "piccoli passi possibili" (lo aveva imparato dai frati francescani).