Vorrei condividere con voi la bellezza respirata giovedì 13 giugno al Santuario del Divino Amore, dove si è celebrata una messa nel giorno del primo anniversario della morte di Chiara Corbella. Il funerale di un anno fa mi toccò nell'intimo, perché sentire presente l'amore di Dio nel profondo del proprio essere ed attorno a te, in un momento così doloroso, è qualcosa che va oltre le logiche umane. Sentire che le proprie lacrime non sono provocate dalla tristezza ma dal desiderio grande di seguire il Signore, è una consolazione enorme. Quando la morte è un salto verso la vita eterna e verso un Padre buono, allora già sembra anche a te di mettere un piede in Paradiso!E anche la celebrazione di quest'anno è venuta a confermare quanto vissuto allora.
Sì, la santità è a portata di mano!
Alla fine della messa, Enrico (marito di Chiara), Fra' Vito (il frate che li ha seguiti sin dal fidanzamento) e altri amici e parenti di Chiara ci hanno regalato le loro esperienze.
Una cosa che mi ha colpito in modo particolare è il fatto che Chiara riteneva che il periodo più brutto della sua vita non fosse stata quello della sua malattia e neanche quello della morte dei suoi figli, ma il periodo in cui - prima del matrimonio - non capiva quale fosse la volontà di Dio nella sua vita. La crisi con Enrico, i litigi, il non sapere se tagliare completamente con lui o se invece chiamarlo. Questo l'aveva fatta soffrire più dei dolori successivi, ai nostri occhi ben più grandi. Con la conferma avuta nel matrimonio che la sua vita era con Enrico, Chiara aveva risolto il problema maggiore. Se sei nella volontà di Dio, tutto è possibile, tutto si può fare, i passi che il Signore ti chiede di fare sono su un terreno solido e non scivoloso, sono passi fatti nella certezza che ti porteranno a Lui. Così la santità per Chiara non è stata un metà raggiunta grazie a doti eccezionali che precluderebbero questa possibilità a tutti noi. No, la santità è qualcosa che Chiara ha raggiunto attraverso quelli che lei chiamava "piccoli passi possibili" (lo aveva imparato dai frati francescani).


